Misure di gas Radon

Il Radon è un gas nobile naturale che si origina dalla catena di decadimento radioattivo naturale dell’Uranio (U-238) ed è molto diffuso nella crosta terrestre. Esso è un elemento radioattivo che decade con emissione di particelle α. Gli effetti dannosi del Radon sono prodotti dai suoi discendenti radioattivi come il  Po-218 e il Po-214, i quali, essendo presenti in aria, si legano al pulviscolo atmosferico che, se inalato, si deposita nei bronchi rilasciando dosi significative che possono produrre tumori polmonari (il Radon è inquadrato al secondo posto, dopo il fumo, come causa per l’insorgenza di tali neoplasie). Il Radon emergente dal suolo è diffuso in ambiente o in aria o attraverso le acque. Le situazioni più pericolose si hanno all’interno di luoghi chiusi come locali sotterranei o interrati e seminterrati (tunnel, sottovie, catacombe, metropolitane, stabilimenti termali, bunker e caveau delle banche, cantine e garage) in cui possono venire a formarsi concentrazioni molto elevate essendo locali scarsamente areati. Il D.Lgs. 101/2020 impone il controllo ed il contenimento della concentrazione di attività del Radon nei luoghi ove si svolgono attività lavorative che possano esporre i lavoratori o le persone del pubblico a tali sorgenti. Lo stesso decreto fissa i limiti di concentrazione annui che non debbono essere superati. Questi limiti costituiscono i livelli di azione per eventuali successivi interventi e provvedimenti.

Le tecniche di misura adottate per individuare i livelli di concentrazione di Radon nell’ambiente o in particolari matrici possono così suddividersi:

  • Tecniche a campionamento discreto: vengono misurati singoli campioni d’aria o acqua raccolti in brevi intervalli di tempo;
  • Tecniche di campionamento continuo: utilizzate per rivelare la variazione temporale della concentrazione, adoperando sistemi di rivelazione attivi;
  • Tecniche ad integrazione: forniscono un valore temporale della concentrazione di radon in un periodo che può variare da alcuni giorni ad anni. Per queste misure i rivelatori maggiormente utilizzati sono quelli a tracce nucleari

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